Arrotolata su due insenature, con le case stese al sole come panni colorati e le spiagge lunghe, con la sabbia e le cabine, Monterosso è terra di confine.
Qui la costa, quasi a volere difendere questa piccola striscia di litorale delle Cinque Terre, s’impenna e si accartoccia nel ripido roccione di Punta Mesco.
Dalle spiagge di Fegina, dove domina la statua del Gigante, si percorre la ripida scalinata che conduce al semaforo del Mesco, immersi nella rigogliosa macchia mediterranea, sino a raggiungere, a 300 metri sul livello del mare, i resti della chiesa di Sant’Antonio Abate.
Questo è forse il punto panoramico più affascinate di questo splendido tratto di costa: lo sguardo si perde fino al promontorio della Madonna di Montenero, santuario di Riomaggiore, scorgendo in maniera ben definita tutti i cinque borghi del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Meno aspra degli altri quattro villaggi, Monterosso è stata la prima ad accogliere il turismo con i suoi alberghi, stabilimenti balneari e case per le vacanze.
Il borgo originario fu fondato sulla collina di San Cristoforo dagli abitanti di Albereto, frazione montana nei pressi del santuario di Soviore, in fuga dal loro paese distrutto dai Longobardi e deve il suo nome agli Obertenghi, marchesi fondatori del “castrum”, famosi per il colore rosso dei loro capelli.
Eugenio Montale, uno dei più famosi poeti italiani, genovese di nascita, ma monterossino di adozione, dall’età di dieci anni, cominciò a trascorrere le sue estati nello splendido paesino delle Cinque Terre, che ispirò tantissime sue opere fra le quali “Ossi di seppia”, raccolta di poesie che descrivono in maniera dettagliata lo splendido paesaggio sospeso tra la montagna e il mare.
Monterosso è indubbiamente conosciuta nel mondo per due prodotti del territorio: i limoni e le acciughe.
A Maggio si celebra la Sagra del Limone, prodotto tipico utilizzato come ingrediente principale per liquori, dolci e pesce marinato, che durante l’evento viene esposto sui banchetti in piazza e nelle vetrine dei negozi. Tutto il paese si addobba ispirandosi al frutto giallo: i commercianti vengono premiati per la vetrina più bella, mentre i produttori per il limone più grosso e pesante della stagione.
Dopo i limoni a settembre si tiene invece la Sagra dell’Acciuga: il famoso pesce azzurro, di cui Monterosso vanta una varietà molto pregiata, coi fianchi argentei, il dorso nero-azzurro, la carne soda e il gusto delicato. Durante la Sagra vengono offerte degustazioni gratuite del delizioso pesce nelle sue varie versioni (salate, fritte, al limone, al forno), accompagnate da bruschette con pomodori locali e bicchieri di vino bianco DOC delle Cinque Terre.
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