Il sentiero 509 che dal centro storico di Monterosso, in circa 1 ora e 15 minuti, porta al Santuario di Nostra Signora di Soviore é una delle più antiche vie del levante ligure, visto che la utilizzarano gli Etruschi e poi i Romani per raggiungere, dallo scalo marittimo di Monterosso, il misterioso centro di civiltà di Monte Albereto, che sorgeva al di là del monte Soviore.
Si tratta di una mulattiera che per tutto il Medioevo ebbe una grande importanza: presso il Santuario di Soviore nel 996 sostò l’imperatore Ottone III, durante il viaggio a Roma per l’incoronazione.
Il sentiero parte dal nucleo storico di Monterosso, presso l’oratorio della Confraternita dei Bianchi e subito si inerpica per una scalinata che attraversa orti, dove domina la coltivazione del “mitico” limone di Monterosso per poi proseguire fra le tipiche fasce terrazzate a uliveto delle Cinque Terre.
Il selciato in pietra arenaria é intatto, specialmente nel punto in cui la scalinata si allarga per ospitare un altarino sormontato da una grande croce in ferro battuto; attraversata la strada asfaltata, il 509 sale nel bosco, dove si incontra una fontanella, luogo in cui si dissetavano i lunghi cortei di pellegrini diretti al Santuario.
Giunti a 414 metri s.l.m. di fronte ai viandanti si staglia la Cappella del Ritrovamento, dove la leggenda vuole che una colomba bianca guidò un sacerdote a scoprire una statuetta in legno raffigurante la Beata Vergine, nacosta dagli abitanti di Albereto per sottrarla all’invasione longobarda. Alla Madonna venne dedicato il Santuario di Soviore che sorge a 470 metri s.l.m., oggi centro d’accoglienza turistica oltre che religiosa, da dove si gode di un’impagabile vista sul promontorio di punta Mesco e sul borgo di Monterosso.
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