Case Lovara: il gioiello di Punta Mesco.

Percorrendo il sentiero AV5T (ex n. 1) tra Levanto e Monterosso, poco prima di raggiungere lo splendido promontorio di Punta Mesco, si attraversa il podere di Case Lovara, 45 ettari di terrazzamenti agricoli e bosco a lecci e pini sui quali sorgono tre edifici.

La proprietà è stata donata dall’immobiliare Fiascherino al FAI nel 2009 che, con il contributo fondamentale della Fondazione Zegna e il patrocinio del Comune di Monterosso e del Parco Nazionale delle Cinque Terre, ha provveduto a restaurare gli edifici e a recuperare il paesaggio circostante, ripristinando l’attività agricola tradizionale consistente in vigneti, uliveti, frutteti e coltivazioni orticole in genere.

Dopo 50 anni di abbandono questo incantevole angolo di Liguria, all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, è tornato a vivere, ritrovando il suo aspetto e la sua antica vocazione agricola, grazie ad un progetto che integra natura, storia e cultura, il tutto all’insegna della sostenibilità vista l’estrema fragilità del territorio; difatti il 60% del fabbisogno energetico per le colture deriva da fonti rinnovabili.

Dopo aver attraversato il podere, proseguendo in direzione Monterosso, si giunge sulla sommità del promontorio di Punta Mesco, dove si gode di un’incredibile scorcio su tutta la costa con i cinque villaggi incastonati e il promontorio di San Pietro a Portovenere con le isole della Palmaria e del Tino sullo sfondo.

Proprio sul punto più alto del promontorio sorgono i ruderi dell’antico eremo di Sant’Antonio, fondato dai monaci Agostiniani attorno alla metà del XIII secolo. Abbandonato nel XVIII secolo, l’eremo subì un progressivo decadimento fino a quando nei primi del Novecento la Marina Militare, utilizzò il sito per la costruzione di un semaforo. Il sito posto a dominio di un esteso tratto di costa dal Golfo della Spezia fino al promontorio di Portofino, venne utilizzato fin dal Medioevo come punto di avvistamento e di segnalazione.

Lasciato l’eremo di Sant’Antonio del Mesco, si inizia la ripida discesa verso le bellissime spiagge di Fegina, la parte nuova di Monterosso, il borgo più grande delle Cinque Terre.