Oltre che dai vigneti la nostra proprietà è costituita anche da terrazzamenti per la coltivazione dell’ulivo che consente di ottenere un olio di altissima qualità.
Basti pensare che Volastra deriva dal latino “Vicus Oleaster”, letteralmente il luogo degli ulivi, per capire come questo tipo di attività sia “storica” nel nostro paese.
La coltura dell’ulivo richiede sicuramente meno impegno rispetto alla vite anche se, a causa della morfologia del territorio, ogni attività agricola è fonte di un notevole dispendio di energie.Durante l’inverno procediamo all’aratura e alla concimazione del terreno, che successivamente provvediamo a mantenere “pulito” dalle erbacce utilizzando decespugliatori.
La pulizia del campo è importantissima in quanto prima della raccolta, che avviene di solito da fine ottobre in poi, provvediamo a collocare sotto le piante le reti su cui poi cadranno le olive.
E’ molto importante sottolineare che durante la coltivazione la nostra famiglia non utilizza nessun tipo di sostanza chimica e cioè diserbanti o insetticidi per evitare la diffusione della mosca olearia che ponendo un piccolo uovo all’interno di ogni singola oliva ne provoca la marcescenza.
Quest’anno per combattere la mosca che può gravemnte dannegiare il raccolto, abbiamo utilizzato un sistema totalmente biologico e cioè il “tap-trap”: un tappo giallo da legare alla pianta sul quale va agganciata una bottiglia di plastica contenente mezzo litro di ammoniaca ed un’acciuga.
Il contenuto della bottiglia è un forte richiamo per la mosca che una volta al’interno non riesce più ad uscire; in questo modo viene notevolmente abbattuto il numero di questo dannoso insetto.
La raccolta delle olive avviene con l’utilizzo di scale, messe in sicurezza con corde, per accedere alla parte alta del fusto; una volta saliti sulla scala effettuiamo la potatura della pianta con un seghetto e facciamo cadere le olive sulle reti sottostanti usando un piccolo rastrello.
I rami potati carichi di olive vengono poi “rastrellati” al suolo.
Terminata la raccolta provvediamo a trasportare le olive nei sacchi, presso il frantoio per la tanto agognata fase finale: la produzione dell’olio.
La resa può variare dal 10% al 20% a seconda di qualità, maturazione e stagione climatica.
La qualità del nostro olio è indiscussa ed abituati al suo sapore per noi è praticamente impossibile utilizzare altri oli per condire gli alimenti, specialmente a “crudo”.
Quest’anno ci siamo già recati al frantoio 3 volte ottenendo in media una resa del 15%
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